CHI SIAMO

IL GRUPPO


Il gruppo Taiko Wa Do aderisce ad un'espressione tradizionale marziale del Taiko.

Lo studio e la costante ricerca e pratica del Taiko è la naturale conseguenza della pratica marziale del gruppo, infatti questi ragazzi sono tutti marzialisti, Ju Jutsu Kito Ryu e Tai Chi Zen Do (un particolare stile che unifica la filosofia Zen giapponese e Taoista cinese, il cui fine è la ricerca oltre che dell'armonia, dell'unione mente-corpo).
Mente e cuore del gruppo il M° Loris Salvalaggio 7° Dan Ju Jutsu affiancato dagli allievi delle scuole di Taiko e di Arti Marziali A.D.A.O.. Il M° Loris Salvalaggio è anche ideatore delle musiche e delle coreografie.
Il gruppo Taiko Wa Do si ispira in gran parte al Miyake dei Kodò, dai quali il gruppo si riconosce soprattutto nel Rei del Dojo e nella disciplina non facile per chiunque, ma ciò che lo caratterizza è il legame sostanziale con l'arte marziale.
Ogni esecuzione è un Katà nel quale vi è la rappresentazione del Bujutsu.
Ogni brano narra di un Samurai, di una battaglia, di una sfida, della luna e del ciliegio, del fiore e della spada.
Il portamento si fonda sull'Haraghei e i Kiai sono l'apice dell'espansione del Ki.
Movimento e suono si fondono, così come nelle arti marziali tradizionali mente e corpo sono una cosa sola.
Il tamburo diventa messaggero degli Dei e gesto marziale nell'espressione più essenziale, elegante, armoniosa; è il mezzo con il quale si realizza l'anima di gruppo, il clan, un corpo unico di intesa, di coscienza, di meditazione e di catarsi dell'anima in un costante divenire.
E' l'espressione suprema della vita e del suo eterno divenire che nulla trattiene...è il Taiko Wa Do.

Il simbolo che abbiamo adottato ha origini dal Mitsugashira Hidari Tomoe. Il Tomoe (forma geometrica astratta a spirale) simboleggia i Magatama, perle curve che venivano usate come offerta agli Dei e facevano parte dei corredi funerari.

Spesso venivano considerati simboli imperiali, ma in realtà erano molto diffusi in tutti i capoclan del periodo Kofun; oltre al significato religioso, venivano indossati anche come gioielli o usati per le decorazioni.
Nel periodo Nara i Magatama furono usati per i rosari buddisti.
Questo Tomoe è spesso usato in Giappone per stemmi di famiglia o loghi aziendali. Il Mitsu Tomoe presenta esemplari a tre spire, il Gommon Hidari, è una variante del simbolo tradizionale di Okinawa. La setta buddista Koyasan Shingon, utilizza il Gommon Hidari come rappresentazione visiva del ciclo della vita. Lo ritroviamo nel Gankyil (buddismo tibetano), nei simboli cinesi Yin Yang, ma anche nel basco Launburn e nella spirale celtica.
Il Mitsudomoe, a tre unità di Tomoe, è un simbolo molto popolare nella religione Shinto e rappresenta la triplice divisione cielo-uomo-terra (come nella medicina tradizionale cinese) e fu anche associato al Dio Shinto della guerra Hachinan e i Samurai lo adottarono come loro simbolo tradizionale.


 

Noi lo abbiamo adottato nella variante Migi perchè simboleggia il divenire della vita, nelle sue molteplici e dinamiche trasformazioni che sempre conducono all'unità del divenire stesso.
Mitsudomoe (tre unità di Tomoe) per simboleggiare la forza, l'amornia, la rettitudine (giusto pensiero-giusta azione) ovvero i fondamenti del Bushido.


ALCUNE IMMAGINI TRATTE DAI NOSTRI SPETTACOLI


 

L' armonia... La determinazione...
La forza... Il suono nell' aria...


L' energia del grande Tamburo che con il suo potente suono parla al cuore degli Dei...

Movimento e suono. L' esperienza della pura gioia del corpo e dell' anima.

 

SCUOLA DI TAIKO
I tamburi rituali giapponesi